Nel XX secolo la notazione e la grafia musicale hanno avuto una trasformazione e un grado di elaborazione straordinari. Dai tempi di Guido D’Arezzo (intorno al 1030) l’evoluzione è stata lenta e progressiva ma all’inizio del XX secolo ha avuto un’accelerazione ragguardevole, indispensabile al soddisfacimento delle nuove esigenze sonore ed espressive. Questo ha portato naturalmente ad un incremento dei segni attraverso i quali esplicitare e chiarificare le nuove idee compositive. Era evidente infatti, date le innovazioni delle idee musicali apparse agli inizi del secolo passato, che fosse necessaria una nuova simbologia rappresentativa; era essenziale che la precisione semiografica della notazione musicale tradizionale si adattasse al mondo sonoro emergente; e si faceva ormai imprescindibile anche inglobare elementi rappresentativi appropriati che facilitassero la comprensione e l’interpretazione del nuovo messaggio musicale. L’importanza del processo che si andava definendo attraverso questa nuova “forma” di scrittura musicale ha implicato studi e ricerche approfondite sul significato del rappresentare e dell’esprimere le idee; idee che attraverso la scrittura, appunto, rendono la lettura e l’interpretazione a posteriori più chiare ed adeguate. Questo libro, correlato da numerosi esempi grafici di partiture è un riassunto e una sintesi di tutto ciò.